Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, conferma senza tentennamenti la linea dura in tema di autovelox. L’occasione è arrivata durante il consiglio comunale di ieri (lunedì 16 dicembre), su richiesta di chiarimenti in fatto di tempistiche di realizzazione da parte di Stefano Legnani, consigliere di minoranza del Partito democratico.
«Sono favorevole all’inasprimento del codice della strada adottato dal governo, ma alcuni aspetti sono stati dimenticati. Per esempio, il tema, complesso a livello giuridico, dell’omologazione o approvazione degli autovelox – sottolinea Rapinese – è qualcosa che va risolto e su cui la nostra Repubblica deve farsi un esame di coscienza. Parla tanto di sicurezza stradale, ma non la vuole».
Nello specifico dei futuri autovelox in territorio comasco, l’affondo del sindaco è netto: «Personalmente, eliminerei gli avvisi (che segnalano la presenza dell’autovelox, ndr) perché non hanno senso. In paesi civili, evoluti e democratici non esiste una cosa del genere. Se sei un cretino e vai a 200 chilometri orari, ti sanziono e stop. Noi invece – critica Rapinese – mettiamo l’avviso addirittura un chilometro prima. Tra l’altro, a questi soggetti dovrebbero essere indagate le condizioni di poter possedere la patente».
Sulle tempistiche «c’è un iter da rispettare – spiega il sindaco -, fosse per me li installerei subito. Avremmo più soldi da reinvestire bene, non ci andrei certo al mare, e meno idioti in giro», la conclusione.
Saranno cinque, ricordiamo, gli apparecchi che verranno prossimamente installati per monitorare il rispetto dei limiti di velocità. Le strade interessate: viale Innocenzo XI, via Varesina, via Canturina, via Napoleona e via Pasquale Paoli.
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Vorrei informare il sindaco, che in tutti gli altri stati europei (io giro spesso in Europa) che i Velox sono ampiamente segnalati con grossi cartelli! Addirittura nel regno unito, oltre alla cartellonistica sull’asfalto ci sono chiare linee che indicano il momento in cui entri nel raggio di controllo della velocità! Perché nei paesi civili si chiama prevenzione e sicurezza! In Italia si chiama fare cassa!