Finisce in un nulla di fatto la possibilità di indire un referendum per salvare alcune scuole (nello specifico, il plesso Sauro e Carluccio) di Como centro. Purtroppo, nonostante le 319 firme raccolte, non ci sarà – almeno per il momento – la possibilità di tenerle aperte. I genitori, però, non hanno intenzione di arrendersi.
Decisione di cui il sindaco Rapinese non ha responsabilità diretta, perché la decisione proviene da Regione Lombardia, e non dal Comune di Como (dal quale viene dato solo un parere tecnico di non ammissibilità). La decisione è stata formalizzata con la deliberazione del 25 novembre scorso, che ha approvato il piano di organizzazione della rete e delle istituzioni scolastiche per gli anni 2025 e 2026.
Roberta Beltrame (Segretario generale del Comune di Como) spiega che il referendum proposto sulla riorganizzazione della rete scolastica, e la chiusura di questi due plessi, non rientra nelle materie di esclusiva competenza del consiglio comunale, ma è materia di competenza della giunta.
Rimane comunque aperta la strada del ricorso al Tar. Una sorta di “soluzione estrema”.
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