Riceviamo e pubblichiamo una storia di vita. Una di quelle per cui potremmo utilizzare termini struggenti, aggettivi eclatanti, espressioni clamorose.
Non lo faremo. Non è quello che vogliamo. Non è quello che cerchiamo quando ci giungono delle testimonianze così delicate.
Riportiamo soltanto i fatti. Nello specifico di una protesta tenuta individualmente davanti ai cancelli del Cps (Centro psicosociale) di via Ferrari 9 a Como:
«Per mettere in evidenza uno dei tanti problemi che attanaglia il nostro Sistema sanitario nazionale», questa la frase chiave del messaggio.
Soprattutto, però, con una richiesta chiara e limpida che racchiude tutta la vicenda:
“COSA DOVREI FARE PER AVERE DIRITTO ALL’ASSISTENZA E ALLA CURA?“
E questo è quanto. In allegato, trovate il materiale testuale e le immagini della protesta tenuta mercoledì 19 febbraio.
Lasciamo la parola a questo nostro lettore, che ringraziamo.
“Buongiorno.
Sono la bestia qui fuori (delle due, sono quella con postura eretta).
Di seguito qualcosa su di me (è una presentazione sommaria e all’acqua di rose).
Mezza età. Residente in provincia di Milano.
Vigile, cosciente e collaborante; e a quanto dicono alcuni test effettuati, non esattamente uno stupido.
Eppure da qualche anno non sono più in grado di lavorare e nemmeno affrontare con successo talune (e semplici) incombenze di un uomo adulto.
Non ho più un reddito e spesso faccio fatica a occupare dignitosamente le giornate, mendicando alla mia famiglia il necessario per vivere.
Questa situazione è il frutto di un declino lento e inesorabile, risultato di alcuni deficit che mi porto sin da bambino (ma scoperti più tardi), senza essere mai stato in grado di inquadrarli, delimitarli, di sicuro senza dar loro una plausibile spiegazione.
Qualche anno fa, un po’ per caso, ho maturato il forte sospetto di essere una persona ADHD”.
Di seguito, la galleria fotografica con le altre immagini pervenute in redazione:
Infine, ecco i documenti (scaricabili in pdf) per approfondire la vicenda:
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