“Saluti (romani) da Dongo? No grazie! Giù le mani dai luoghi della Resistenza!“.
È questo l‘appello lanciato dalla sezione comasca di Rifondazione comunista, in vista – e non solo – dell’ottantesimo anniversario della Liberazione (il 25 aprile).
Vengono messe al centro dell’attenzione le commemorazioni di Benito Mussolini, Claretta Petacci e dei gerarchi fascisti, tenute abitualmente il 28 aprile (giorno in cui, nel 1945, il Duce e la Petacci vennero fucilati su ordine del Comitato di liberazione nazionale alta Italia).
Ecco uno stralcio del comunicato stampa (clicca qui per leggere il pdf), con all’interno la lista dei primi firmatari dell’appello:
“Dongo e la sua Storia sono un elemento preponderante della Resistenza italiana e della Liberazione dal Regime fascista.
anno dopo anno, nelle giornate che orbitano attorno al 28 aprile, viene profanata da vere e proprie parate nere.
decine di neofascisti provenienti da tutta Italia inscenano adunate apologetiche, dove a colpi di “presente” e saluti fascisti, evocano i rituali macabri e la simbologia del più oscuro ventennio della Storia del nostro Paese.
Tutto questo è sempre stato inaccettabile, ma a maggior ragione crediamo lo sia quest’anno, in occasione dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Apprendiamo che la sedicente Associazione culturale Mario Nicollini – che da anni organizza le manifestazioni neofasciste a Dongo – ha lanciato, su tutte le pagine social, per il prossimo 27 aprile l’appuntamento 2025.
Facciamo appello, a tutte le antifasciste e a tutti gli antifascisti, alla costruzione di una grande contromanifestazione di respiro nazionale.
Non lasciamo Dongo nelle mani dei neofascisti. Dongo e la sua Memoria non se lo meritano”.
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