Ecco alcune reazioni politiche alla notizia dei due ragazzini soccorsi da Carabinieri e don Giusto della Valle, parroco di Rebbio, evitando così di trascorrere la notte al gelo all’interno della stazione di Como San Giovanni.
Il Partito democratico comasco si affida alle dichiarazioni di Patrizia Lissi, consigliera comunale e capogruppo del partito:
«Quando nessuno risponde, la porta di don Giusto è sempre aperta, come nel caso dei due minori lasciati al gelo.
Gli ultimi fatti di cronaca lo dimostrano: don Giusto fa comodo alle istituzioni, ma dà fastidio alle stesse, sempre pronte a ostacolarlo quando c’è l’occasione.
Ci sorge spontanea una domanda: chi è il vero responsabile dei minori stranieri non accompagnati?»
Sergio Gaddi, coordinatore provinciale e segretario regionale di Forza Italia:
«A Como, don Giusto Della Valle è un eroe civile che andrebbe onorato, premiato e facilitato in ogni modo per la sua straordinaria attività di aiuto agli ultimi.
Anche oggi, aprendo le porte della parrocchia, ha letteralmente salvato la vita di due minorenni che rischiavano di morire di freddo alla stazione.
Tutto ciò stride con la violenta indifferenza di una città che non ha un vero dormitorio aperto tutto l’anno.
Ma ancora più orrenda e paradossale è la spocchiosa persecuzione contro il suo teatro. Siamo oltre il baratro della vergogna».
Durissimo l’attacco di Rifondazione comunista (Prc), con un comunicato. Ecco alcuni passaggi:
“Don Giusto, ancora una volta, sostituendosi alle istituzioni (cieche, sorde ed inesistenti su questo versante) ha risposto con una frase: «portateli qua da noi».
Ad evitare il rischio di vedere due ragazzi morire per ipotermia è stato ancora lui, quel Parroco – che non ringrazieremo mai abbastanza – che da mesi è sotto attacco da parte proprio di quell’amministrazione comunale che ha reso, in continuità con le precedenti amministrazioni, questa città una città disumana“.
Fabrizio Baggi, segretario regionale del Prc, si esprime così:
«Voglio esprimere ancora una volta un enorme grazie alla Parrocchia di Rebbio, unico luogo di vera integrazione ed aggregazione sociale, a don Giusto ed alle svariate decine di volontarie e volontari che, attraverso il proprio prezioso operato sopperiscono ad un’amministrazione cittadina che non è degna di un paese civile».
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