Il Consiglio comunale di Como, tenuto lunedì 31 marzo, ha visto acuirsi le tensioni tra il sindaco Rapinese e le opposizioni, che hanno abbandonato l’aula.
Decisione arrivata in apertura di seduta (a questo link la registrazione del Consiglio comunale), nello specifico dopo l’appello e all’avvio delle dichiarazioni preliminari, con la lettura di un documento (clicca qui per leggerlo integralmente) da parte della consigliera Patrizia Lissi (Pd):
“Si sa che lo scontro in consiglio comunale può portare a contrasti caratterizzati da toni polemici e anche asprezza di linguaggio, ma troppo spesso il sindaco ha superato i limiti consentiti alla dialettica politica.
L’utilizzo di espressioni gravemente infamanti o inutilmente umilianti, che sconfinano in gratuite aggressioni verbali o in parole volgari non può più essere tollerato.
Da troppo tempo lei abusa del suo ruolo utilizzando durante i consigli comunali espressioni di disprezzo nei confronti della minoranza, espressioni di fronte alle quali il presidente del consiglio, che dovrebbe essere figura terza, di maggior tutela dell’intera aula, non proferisce parola alcuna.
La situazione ha superato i limiti di tollerabilità, culminata, come detto, con la volgare dichiarazione nei confronti del consigliere Cantaluppi”.
© Riproduzione riservata