Diverse reazioni politiche si sono succedute rispetto alle scritte, considerate “no vax”, apparse sui muri di cinque redazioni giornalistiche del gruppo Netweek.
Treviglio e Clusone (Araberara) nella bergamasca, Carate e Vimercate in provincia di Monza e Brianza, Chiari in provincia di Brescia sono state le sedi colpite. In precedenza è toccato a Montichiari.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco, esprimono piena solidarietà:
«Si tratta di un atto grave e inaccettabile che va condannato con fermezza. La libertà di stampa è un pilastro della democrazia e non può essere messa in discussione da gesti intimidatori.
Ci auguriamo che i responsabili vengano individuati al più presto e che simili episodi non si ripetano più. Regione Lombardia è e sarà sempre concretamente al fianco di chi svolge il proprio lavoro con professionalità e rigore, garantendo ai cittadini un’informazione libera e indipendente».
Dure reazioni anche da parte dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, con le parole del vicepresidente Angelo Baiguini:
«Il ripetersi di questi episodi ai danni delle redazioni di testate del gruppo editoriale Netweek e non solo ha assunto dimensioni preoccupanti. E’ evidente che c’è una regia non più di livello locale ma molto più ampia.
Porterò la questione al tavolo del ministro Piantedosi in occasione dell’incontro in programma al Ministero presso il Centro di coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti».
Anche la deputata comasca del Pd, Chiara Braga, ha fermamente condannato il gesto.
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